What remains?

~ Amu Namida

Amu abbandona la testa sul tavolo, annoiata: per fortuna la scuola tiene la biblioteca a disposizione degli studenti in estate, sennò non avrebbe proprio saputo come fare senza internet a scrivere la relazione su Delitto e Castigo.
"Ma invece di farsi tante seghe mentali Raskolnikov non poteva ammazzare la vecchia e poi suicidarsi?" pensa tra sè e sè mentre giochicchia con la matita che sta usando per sottolineare le parti salienti del libro "Che razza di modo per sprecare una giornata così bello..."

~ Damian Bell

Aggiunge l'ennesimo libro alla catasta che porta in braccio.
"Cultura giapponese. Diavoli, ma quanta roba c'è?!"
Imprecando, si sposta cercando di non far cadere a terra nulla.
Arriva fino ad un tavolo quasi vuoto, fatta eccezione per una ragazza che sembra sul punto di collassare dalla noia.
*Posso sedermi?* domanda, utilizzando anche il ginocchio per sorreggere la pila di volumi.

~ Amu Namida

*Uh? ...certo*
Sbadiglia e si stiracchia, notando con la coda dell'occhio il titolo di uno dei libri del ragazzo che gli si è seduto accanto, "Arte in Giappone nel periodo Edo".
*Interessante materia di studi* commenta sorridendo, coprendosi la mano con una bocca.

~ <damian Bell

*Grazie* lascia cadere pesantemente i libri sul tavolo, scuotendolo tutto.
*Non molto, se devi riassumere la cultura di una popolazione in sei pagine e mezzo.* riponde.
*E tu? Studi qualcosa di interessante?*

~ Amu Namida

*Uh, niente di particolarmente interessante...devo scrivere una relazione sulle seghe mentali che s'è fatto un ragazzo prima e dopo aver assassinato una vecchia usuraia* borbotta, gli occhi assonnati *Una cosa molto noiosa, insomma*

~ Damian Bell

Ridacchia. *Certo che i professori hanno una passione per andare a scovare questi libri contorti.*
Porge la mano alla ragazza. *Damian, piacere*

~ Amu Namida

Gli stringe la mano sorridendo.
*Amu, altrettanto. Già, sono proprio dei sadici...ma mai quanto Dostoevskij, l'autore del libro: la storia è buona, i personaggi interessanti e lo stile in cui è scritto è davvero divino, ma spesso anche complicato e inutilmente contorto*

~ Damian Bell

La fissa inarcando un sopracciglio. *Cavoli, io avrei commentato con qualcosa del tipo *Questo libro è noioso perchè non ci capisco nulla*. Che classe fai, scusa?*

~ Amu Namida

*Devo andare in seconda...però quando si tratta di libri mi piace atteggiarmi a saccente, lo ammetto*
Osserva uno dei libri che ha preso Damian, uno che tratta di poesia giapponese con delle foto delle opere originali.
*Posso prenderlo un attimo? è da secoli che non leggo qualcosa in kanji!* chiede sorridendo, allungango già la mano sul volume.

~ Damian Bell

*Fai pure, non ho fretta di torcermi gli occhi cercando di decifrare correttamente il giapponese.*
Si guarda un po' intorno. *Certo che, per essere la biblioteca di un liceo, è molto fornita. Ho trovato praticamente tutto ciò di cui avevo bisogno*

~ Amu Namida

*Già, se così non fosse credo che non avrei proprio saputo dove fare le ricerche per la mia relazione* commenta, guardandosi intorno anche lei *Comunque penso che debba il suo rifornimento ai cittadini di Jacksonville: quasi tutti i libri qui dentro sono stati donati da qualcuno, su alcuni ci sono addirittura i nomi o degli appunti a margine*

~ Damian Bell

*Sul serio?!* afferra veloce uno dei tanti libri sparsi sul tavolo, trovando con piacere note e parti di traduzione sui bordi di alcune pagine.
*Menomale! Almeno dovrò fare meno fatica per capirci qualcosa. Il giapponese sarà anche una bellissima lingua per carità, ma è anche difficile.*

~ Amu Namida

*Beh, se vuoi ti traduco qualcosa io* propone *Così io mi esercito a leggere e tu avrai più materiale di tutti i tuoi compagni di classe per la tua ricerca*

~ Damian Bell

*Ah... E' vero, tu sei giapponese!* esclama. Non l'aveva notato prima.
Per lui, esiste solo un giapponese e spesso tende a dimenticarsi che vivono altre migliaia di persone nel mondo provenienti dal Giappone, non facendo caso agli altri.

~ Amu Namida

Le viene da ridere, ma si contiene.
*Perchè, non si notava che sono orientale?* domanda alludendo agli occhi a mandorla.