Hannah Williams

Di altezza medio-bassa, Hannah è una bella donna dall’aspetto giovane – non dimostra trentaquattro anni. Da sempre magrolina e con le curve al posto giusto, la prima maternità le ha lasciato comunque un filo di panciotta – tutta colpa di Nattolino, era troppo iperattivo in pancia, dice – che però ha provveduto a non far aumentare grazie al poco di palestra che riesce a fare tra una serata e l’altra. In fondo, se sei un musicista devi anche tenerti in forma, altrimenti non entri più negli abiti da sera.
Originariamente castana, ha iniziato a schiarirsi i capelli più o meno nel periodo in cui ha conosciuto l’attuale marito, ossia a quindici anni e ancora non ha smesso. I capelli sono l’unica cosa che cambierebbe di sé.

Come se fosse rimasta ai tempi della sua adolescenza, Nanie veste sportivo, qualche volta casuale e immancabilmente sexy. Ha un debole per le minigonne, anche se ormai è troppo adulta per potersene permettere una. Le piacciono da morire i colori, tant’è che il suo armadio è un grande arcobaleno, se lo si apre.
Talvolta le tocca vestirsi da persona seria – come se lo fosse – ad esempio in occasione dei concerti. E quindi via! a costosi abiti neri o melanzana, attillati e con ampi scolli, abbinati a qualche gioiello molto particolare e magari a uno spruzzo di Chanel n°5.

È una persona schietta, che va dritta al sodo senza farsi troppi problemi e rischiando talvolta di risultare antipatica. Ma d’altronde, è proprio la sua sfrontatezza che tanti anni prima ha fatto impazzire Jul’. Ha sempre qualcosa su cui polemizzare e quando lei e il maritino iniziano a discutere su qualcosa – più o meno pacificamente – possono continuare per ore, salvo intromissioni. Inoltre ha la magnifica capacità – che a quanto pare il figlio ha ereditato – di mettere in disordine anche una stanza vuota e anche quella di riuscire a ignorare la lanugine di polvere. No, non è la classica madre-casalinga. È come se fosse rimasta ai tempi del liceo: la stessa scontrosa, polemica e disordinata ragazzina.

- Non riesce a cucinare neanche un uovo all’occhio di bue. È totalmente, irrimediabilmente negata per l’attività culinaria.

Abita in un loft moderno, abbastanza luminoso e dalle tonalità beige. Il pavimento è fatto a parquet e ogni tanto per la casa si possono trovare diverse piante in vaso. Le stanze sono press'a poco inesistenti, come vuole la fisionomia della casa e i letti suoi e di Abel sono in un angolo della casa e rigorosamente a soppalco.
Visto che si sono trasferiti da poco dalla torretta, vi sono ancora a giro degli scatoloni, ma si sta dando da fare per mettere tutto in ordine, sebbene non sia nella sua natura.

Nata nel lontano ’76 in una cittadina inglese a suo parere dimenticata da Dio e dagli uomini, è cresciuta circondata dall’affetto esagerato dei genitori che, ricoprendola d’ogni genere di attenzioni, non facevano altro che alimentare una scontrosità già presente di suo nel carattere della figlioletta. Hannah – Nanie, come la chiamava sua madre Isabel – passava il suo tempo da sola e se talvolta le facevano incontrare qualche altra bambina nella speranza di farle giocare insieme, questa finiva sempre male. O per un verso, o per un altro, queste difatti dal loro primo incontro con Nanie tendevano a girarle alla larga.
Che poi a Hannah il soprannome Nanie neanche piaceva. Guarda caso, se l’è trascinato per tutta l’esistenza; sì, anche al liceo. Solo che allora suonava più come un complimento se – e solo se – detto dai suoi coetanei, sebbene lei non li frequentasse granché.
Accadde un anno che il loro professore d’italiano avesse un incidente abbastanza serio – di quelli che no, non ti ammazzano, ma ci vanno mooolto vicino – e che quindi rimanesse un posto scoperto. Questo buco venne presto tappato dall’aitante Julius Williams, musicista in erba e laureato in lettere.
Per Nanie, fu odio a prima vista. Ovviamente è inutile dire che per Jul’ sia stato il contrario, vero? In ogni caso, dopo mesi e mesi di tribolazioni per farle prendere una sufficienza, di crisi di nervi quasi raggiunte a causa del suo comportamento in classe e altre crisi causate da altri comportamenti che la ragazzina teneva durante le sue ore, Julius riuscì a strapparle un bacio e la promessa di un appuntamento per quel pomeriggio.
A dire il vero non si aspettava che sarebbe venuta, ma poco male. La sua sorpresa fu ancora più grande, quando la vide arrivare. Da allora iniziò la loro piccola tresca, che durò negli anni fino a quando Hannah non divenne maggiorenne – da lì in poi ufficializzarono – ma tuttavia non raccontarono mai ai genitori di lei come si erano conosciuti effettivamente.
C’è da dire che Nanie seguì le orme del suo moroso e divenne a sua volta musicista, così da poterlo seguire sempre e comunque, o in ogni caso in modo tale da non ritrovarsi sola a casa ad attendere il suo ritorno.
Quando nacque loro figlio si presero entrambi una pausa in comune accordo, per poi riprendere le tournée insieme quando Nattie fu già svezzato. Una volta adolescente, il primogenito fu scaricato a Jacksonville, dove la famiglia aveva una casa che usava come base di ritorno dai concerti, e che era appartenuta alla famiglia di Jul’. Ripresero così a girare, sempre più innamorati, sempre più liberi, fino a quando verso Gennaio 2010 Nanie rimase incinta per la seconda volta. I due tornarono a JV, lei rimase e partì Nath al suo posto, cosìcché lei da allora convive con il nipote – che a suo tempo accolsero in casa – l’altro suo nipote – arrivato mentre i signori Williams erano via – e la migliore amica di Abe, Rouge. Le due hanno stretto amicizia, essendosi ritrovate gravide nello stesso periodo, e tutte e due al secondo bambino.